23c) il dolore psicologico come gestirlo e affrontarlo
Il dolore psicologico è una condizione che, prima o poi, investe chiunque. La vita infatti porta con sè momenti difficili come la perdita di una persona amata, una delusione, un tradimento. Istintivamente di fronte ad un dolore psicologico potremmo iniziare a ricercare ossessivamente pensieri che possano lenire questo dolore, ritrovandoci però spesso a girare su noi stessi, senza riuscire a elaborare una vera soluzione. Oppure potremmo cercare modi per anestetizzare e non sentire questo dolore. Queste soluzioni automatiche però, nella realtà, non risolvono il problema e rischiano di rallentano il normale processo di elaborazione del dolore psicologico.
L’esperienza del dolore
La rimuginazione
- In primo luogo lasciamo andare i pensieri e le parole e concentriamoci sulle nostre azioni, piccolissime e che non abbiamo mai fatto, nella speranza che qualcosa di nuovo accada. Per muoverci in questa direzione è necessario accettare sia le emozioni che proviamo che la loro destabilizzante intensità.
- In secondo luogo, quando ci sentiamo inondati dall’emozione impariamo ad ancorarci al momento presente mediante i cinque sensi, sperimentando ciò che vediamo, sentiamo, tocchiamo intorno a noi.
- Terzo, chiediamoci cosa ci stanno dicendo quelle emozioni in merito a ciò che è importante per noi, nella nostra vita? E iniziamo ad agire in questa direzione, portando con noi la nostra sofferenza.
- Infine, ma non di minor importanza accogliamo il nostro dolore psicologico con gentilezza, come faremmo con una persona cara che sta soffrendo e concediamo a noi stessi uno spazio ed un tempo circoscritti per sperimentarla, considerando che le onde delle emozioni col tempo diventeranno più piccole e più diradate.
In sintesi ricordiamo a noi stessi di iniziare da dove siamo ora e con quello che abbiamo a disposizione, facendo qualcosa che non abbiamo mai fatto prima e che sia pienamente nelle nostre possibilità, perché anche una sola azione coerente con ciò che è importante nella nostra vita è un passo in più verso un’autentica felicità.
Dolore psicologico: una piccola guida
Se stai vivendo un momento di particolare fatica o stress, un momento in cui il dolore psicologico è forte e ti senti sopraffare da emozioni molto intense prova a seguire questi semplici passi:
- Concedi ai tuoi pensieri di fare capolino nella tua mente, non scacciarli, nemmeno inizia una battaglia con loro. Ricorda che sono “solo pensieri” e che puoi delicatamente lasciarli andare.
- Ancorati ai 5 sensi. Diventa consapevole delle sensazioni. Chiudi gli occhi e osserva le sensazioni del tuo corpo, ascolta tutti i suoni, anche minimi, che arrivano alle tue orecchie. Osserva la sensazione dell’aria che entra e che esce dai tuoi polmoni. Osserva ogni senso, uno per volta, con calma e delicatezza
- Chiediti, che cosa mi sta dicendo questa emozione così forte? Quale direzione di vita mi sta suggerendo?
- Ricordati di essere gentile con te stesso. E’ normale quello che stai provando, puoi accettarlo con affetto. Puoi imparare ad accettare i tuoi limiti, ogni essere umano ha i suoi
Gestire il dolore psicologico non significa reprimerlo quanto piuttosto accettarlo e accoglierlo come parte dell’esperienza umana. Per non lasciare alle nostre emozioni il potere di decidere della nostra vita possiamo imparare nuovi modi di viverle. Gestire il dolore psicologico diventa quindi un lasciare che “il dolore sia semplicemente quello è”. Senza cercare di anestetizzarlo a forza. Aggraveremmo solo la nostra sofferenza, rendendo ancora più difficile e doloroso il momento che stiamo attraversando.
Affrontare il dolore psicologico
Per chi trova a dover affrontare un momento di dolore psicologico può essere utile, in alcuni casi, rivolgersi ad un professionista. Presso il poliambulatorio dell’Ospedale Maria Luigia operato diversi operatori, psicologi, psichiatri e altri professionisti della salute. L’intervento di uno specialista può, in molti casi, aiutare a risolvere situazioni di dolore psicologico complicato e cronico. Situazioni nelle quali infatti si è bloccato il naturale processo di elaborazione del dolore e la qualità della vita ne sta drasticamente risentendo.
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