3c) Consapevolezza.. La chiave che apre tutte le porte



Con il termine consapevolezza si intende la capacità di essere a conoscenza di ciò che viene percepito e delle proprie risposte comportamentali. Quindi si differenzia dalla conoscenza più intellettuale, in quanto non è un superficiale essere informati… né un semplice sapere… ma un processo conoscitivo contraddistinto da sensazioni e percezioni…

È quel tipo di sapere… che dà forma alla moralità, alla condotta di vita, alla disciplina, rendendole autentiche. Quindi possiamo associarla a una presa di coscienza di alcune informazioni che possono influenzare determinati comportamenti, come il fattore rischio che ci rende attenti senza frenarci, l’entusiasmo delle proprie capacità che può predisporre un particolare orientamento, l’intensità del dolore che rende compassionevoli e gentili, l’invulnerabilità dovuta all’esigenza di sentirci amati. Diventare consapevoli di noi stessi significa, riconoscere le nostre emozioni, saper valutare i nostri punti di forza e debolezza e mantenere costante la fiducia nelle nostre capacità. Possiamo sviluppare questa preziosa attitudine ricorrendo all’efficacia dell’auto-valutazione per scoprire i nostri valori, le nostre competenze e abilità o anche chiedendo ad altre persone dei sinceri feedback sui nostri comportamenti, restando in ascolto costruttivo.

È utile anche riconoscere le diverse sensazioni di appartenenza al nostro ruolo sociale, professionale o familiare… È importante, quando sperimentiamo forti emozioni, rallentare e domandarci che cosa sentiamo… rabbia… paura… sorpresa… ansia… sgomento… passione… euforia… da dove si è originato… che sensazioni si manifestano nel mio corpo… tensioni nelle spalle… denti stretti… palpitazioni… una sensazione allo stomaco… etc. Nell’identificare la fonte dei sentimenti negativi possiamo scegliere un comportamento adeguato invece di reagire in modo incontrollato, in quanto diventiamo consapevoli di come le nostre emozioni e azioni influenzano le persone intorno a noi. “Grazie alla scienza dello Yoga, l’anima raggiunge un’assoluta padronanza sul corpo e sulla mente, e si serve di questi strumenti per conseguire la realizzazione del Sé, ossia la consapevolezza della propria natura trascendente e immortale, una cosa sola con lo Spirito”. Paramhansa Yogananda

Si parla spesso di consapevolezza soprattutto nell’ambito della meditazione, in quanto durante la pratica si mantiene uno stato mentale vigile, grazie al quale possiamo osservare lo scorrere dell’esperienza, momento dopo momento, restandone semplici testimoni. In questo modo, quest’attitudine della mente ci permette di favorirne lo sviluppo, non ha caso, si parla di percorso di consapevolezza di sé o autoconsapevolezza. Ciò significa che dobbiamo concederci un momento tranquillo lontano dal lavoro o altre attività, nel corso della giornata, per aprire la mente a pensieri più profondi che ci premetteranno di identificare la nostra guida interiore…
La gioia può nascere dalla consapevolezza di aver fatto tutto ciò che era nelle nostre possibilità.

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