ALLENARE IL PENSIERO CREATIVO



E ora restringiamo il campo proprio al pensiero creativo: a cosa serve?
  • Creare qualcosa di unico (un prodotto, un’idea, un evento, …)
  • Evitare un fastidio (per esempio, quando ci si trova alle strette e serve uno stratagemma per uscirne)
  • Trovare il modo per soddisfare un bisogno (es. Si ha fame e non c’è nulla di pronto)
  • Trovare una risposta ad una domanda (es. “come facciamo ad abbassare i consumi di questa macchina?”)
  • Pensare un sogno (es. andare sulla Luna)

A guardarle bene, sono operazioni che tutti facciamo, che cosa accade quando si usa poco il pensiero creativo?
Diventa tutto molto difficile. Non si riesce a pensare al meglio (non ci sono sogni), si produce ciò che c’è già (non c’è unicità), ogni ostacolo sembra insuperabile, le domande rimangono senza risposta, si vedono limiti ovunque, ci si sente senza via d’uscita (non si trova risposta alle domande e non si evitano i fastidi).Tutto piuttosto triste…

Perché si può avere poca o nulla creatività?

Di solito c’entra il critico killer che c’è dentro di noi. È un po’ come avere sempre qualcuno che ti dice: “non servirà”, “non si può fare”, “non sei capace”, “non piacerà a nessuno”.

Come si può attivare un processo creativo con un “soggetto” così molesto all’interno di se stessi?

È alquanto improbabile perché la creatività ha bisogno di lasciare fluire i pensieri liberamente, senza giudizi né pregiudizi. Poi verrà anche il momento di essere realisti, certo. Ma ogni cosa a suo tempo. Ma tu sei il tipo che sa tenere a bada il proprio critico e ti stai chiedendo: “Ok! Ma questa tecnica, coach?”

lascia andare il tuo senso creativo!

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