INDIVIDUARE LA VIA PER ESSERE SE STESSI
Nella psicologia è un qualcosa di pronto alla quale, nel bene e nel male ci stiamo abituando, la sostanza della sua psicoterapia è il processo di individuazione.
Per Jung, l’ individuazione è quello che ognuno di noi è chiamato a fare al fine di sviluppare la propria personalità individuale, e differenziarsi dagli altri, diventando unico. Il processo di individuazione è il fine stesso dell’esistenza. Pur essendo una ‘via individuale’ che può portare a percorrere sentieri anche molto diversi dai consueti, deve sempre inserirsi e riconoscere le norme collettive. Non vi può essere una via di individuazione che abbia come meta finale, l’estraneazione o, peggio, la distruzione del tessuto sociale.
L’individuazione è in generale il processo di formazione e di caratterizzazione dei singoli individui, e in particolare lo sviluppo dell’individuo psicologico come essere distinto dalla generalità, dalla psicologia collettiva. L’individuazione è quindi un processo di differenziazione che ha per meta lo sviluppo della personalità individuale. Ognuno di noi fino a circa 35 anni, è chiamato da un punto di vista psichico ad un impegno che occupa gran parte delle sue energie e consiste nell’impegno a conoscere, tenere a bada e utilizzare le proprie pulsioni psichiche.
Si può dire che lo scopo dalla prima parte della vita di ognuno di noi e , è quello di diventare dei ‘bravi cittadini’ che vivono in maniera sufficientemente equilibrata le proprie pulsioni e che, se hanno avuto voglia e possibilità, hanno generato nuove vite.
Il processo di Individuazione arriva dopo questa fase di adattamento. E’ un processo che interessa la seconda parte della vita, una volta superate le tensioni pulsionali e rimane comunque un compito specifico di alcuni individui.
Questa dialettica sulle tappe verso l’ individuazione potrebbe sembrare una questione un po’ teorica, “campata in aria” ma, in realtà, è esattamente quello che avviene in ogni processo educativo e formativo. Tutto il processo educativo dall’infanzia all’università, passa attraverso questo assioma: impara lo stato dell’arte e poi crea quello che sei capace. Prima vi deve essere un processo di adattamento o imitazione e solo dopo, farà seguito un processo di differenziazione e individuazione. La maggior parte delle persone sembrano non avere alcuna voglia, o forse possibilità, di affrontare un processo che comporti fatica ed espone spesso il soggetto a rischi e ad attacchi da parte della comunità in cui vive.
Il processo di individuazione infatti espone il soggetto ad alcuni problemi. Il primo è lo scontro dialettico con la sua collettività, l’individuo che si differenzia sostanzialmente dalle norme dal suo gruppo sociale, non può nel contempo chiedere di avere l’appoggio di questo.
Ma l’individuazione è anche l’equivalente del concetto orientale l’Illuminazione, diventare coscienti di ciò che in realtà già siamo. Il soggetto evolve e riesce a spostare la sua attenzione affettiva dall’ Io al noi, dal suo ombelico, al mondo che lo circonda, ci si accorge che tutta la sua capacità di percezione della realtà che lo circonda, si allarga e prende colore.
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