FALSI MITI DELLA FORMAZIONE

 



1) LE PERCENTUALI DI ALBERT MEHRABIAN:

La quasi totalità dei corsi di vendita, comunicazione o altre discipline inizia con una slide  che mostra un grafico a torta sul quale sono riportate alcune percentuali, le percentuali di Mehrabian, secondo cui l’efficacia di una comunicazione è determinata dalle parole ( 7%), dal tono di voce (38%) e dalla comunicazione non verbale (55%), è una bugia.  Si tratta di uno studio  realizzato in un contesto specifico e con una finalità specifica, quella di vedere quanto, parlando di emozioni, fosse significativa l’espressione del viso di chi ne parlava. 

2) CREARE ABITUDINI IN 21GG

Secondo il mito dei 21 giorni, per sviluppare nuove abitudini o abilità sono necessari 21 giorni, questo mito deriva dalle osservazioni di un chirurgo estetico che notò come alcune delle sue pazienti iniziassero a trovarsi a loro agio con il nuovo aspetto dopo circa 21 giorni, per sviluppare e consolidare abitudini anche semplici sono necessari almeno 180 giorni.

3) IL BRAINSTORMING E L'INTELLIGENZA COLLETTIVA

Altro mito molto è quello del brainstorming ,da sole, le persone producono più idee, e di miglior qualità. Affinché il brainstorming produca qualche apprezzabile risultato, va condotto secondo criteri molto precisi e soprattutto su argomenti ben selezionati.

4) USIAMO IL 10% DEL NOSTRO CERVELLO

Usiamo tutto il nostro cervello, e lo usiamo costantemente.

5) VAKOG O MODALITÀ' SENSORIALI

In una ipotetica divisione delle persone in tre grandi gruppi, ci sarebbero i visivi, gli auditivi e i cinestesici: i primi utilizzerebbero prevalentemente parole e termini legati alla vista, i secondi parole e frasi legate all’udito, i terzi parole e frasi legate agli altri sensi. Inoltre, ciascun membro di tali categorie avrebbe particolari caratteristiche comportamentali. 

6) SCRIVERE GLI OBIETTIVI

E' doverosa una distinzione tra strategie scientifiche e bufale epocali,  il mito secondo cui sia necessario scrivere i propri obiettivi per renderli taliquesta ricerca  non esiste.

7) PENSIERO POSITIVO

ll pensiero positivo tende a generare più danni che benefici in chi cerca di utilizzarlo. Ti visualizzi troppo contento e felice? Abbassi la percezione di quanto impegno devi mettere e, di conseguenza, ottieni risultati inferiori. Da un punto di vista biochimico, un eccesso di endorfina e serotonina tende a farci sottostimare e sottovalutare la situazione da affrontare. Il risultato è un bias cognitivo, ovvero vai in overconfidence.

8) MOTIVAZIONE, CONVINZIONE E "DAI CHE CE LA FAI"

Si parla del potere delle convinzioni, è possibile ottenere quello che desideri, ti bastano solo le convinzioni giuste. Oltre ad essere profondamente inesatto in quanto falso mito, vogliamo trattare anche un altro aspetto: l'etica. Se convinci delle persone dicendo loro che basta avere l'atteggiamento giusto per poter raggiungere qualsiasi meta, poi automaticamente le fai sentire inadeguate non appena non raggiungono le performance e i risultati che si erano prefissati.

9) IL MULTITASKING

Svolgere diverse attività, tutte in modo ottimale, tutte nello stesso momento non è possibile. Puoi passare da un'attività all'altra molto velocemente, raggiungendo ottimi risultati, ma non fare tutto contemporaneamente. , impossibile prestare attenzione a più di uno stimolo contemporaneamente. Dopo qualche secondo l'attenzione cadrà su uno soltanto di essi.

10) LE ETICHETTE

Le tue interazioni di ogni giorno, sia personali sia professionali, sono caratterizzate sempre dalla presenza di alcune variabili, alcuni elementi che interagiscono tra loro, si influenzano vicendevolmente e determinano l'esito dell'interazione.  Il punto è che quando cambia una variabile, cambia anche l'esito dell'interazione, come è possibile che nonostante tutte queste variazioni, le etichette invece rimangano inamovibili?

 
 

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