BIAS COGNITIVI E EURISTICHE


Azione dei bias cognitivi


BIAS COGNITIVI: COSA SONO?


Ogni giorno il vostro cervello è inondato da milioni di informazioni. Troppe, rispetto a quante ne potrebbe processare correttamente. Sono la conseguenza dell'uso delle euristiche, che si possono definire come delle strade rapide che seguiamo per affrontare determinati problemi. Questo è il motivo che porta il cervello umano a ricorrere a delle strategie cognitive per essere più veloce, risparmiare tempo e fare meno fatica. A tal proposito, esistono delle vere e proprie scorciatoie mentali che soddisfano pienamente queste esigenze, è vero che queste scorciatoie sono utili al vostro cervello per fare preziosa economia cognitivama è altrettanto vero che queste scorciatoie molte volte lo portano fuori strada, facendolo inciampare in un susseguirsi di errori di ragionamento e di valutazione, che prendono il nome di bias cognitivi.

PERCHÈ ESISTONO I BIAS COGNITIVI ?


Se siete dotati di un cervello, allora non potete farne a meno, alcuni accettano questi dati di fatto e ne fanno tesoro, altri invece pensano di essere diversi, più furbi e in un certo senso immuni a tali errori cognitivi
Infatti, i bias cognitivi riguardano tutti, perché il cervello di ogni essere umano è governato da precisi meccanismi che funzionano allo stesso modo per tutti. In particolare, esistono due regole che stanno alla base del motivo per cui subiamo gli effetti dei bias cognitivi: la prima regola è il risparmio di energie, può sembrare una strategia intelligente, ma in realtà queste scorciatoie (le euristiche) portano a degli errori , i bias;  la seconda regola che sta alla base di questi meccanismi cognitivi, ovvero la rapidità, il cervello, oltre a risparmiare energie, vuole portare a termine i suoi compiti il più velocemente possibile, il cervello sbaglia strada a causa della scorciatoie sbagliata e in più, la percorre anche troppo rapidamente, perdendo così le ultime possibilità di rimediare in corso d'opera.

Il numero di bias cognitivi che ogni giorno possono innescarsi nel vostro cervello è vastissimo: esistono decine e decine di categorie di bias diversi e ogni essere umano per quanto possa ritenersi intelligente, razionale e logico ogni giorno ne subisce le conseguenze. Potenzialmente, ogni vostra decisione - purtroppo anche quelle più importanti - potrebbe essere rovinata da un bias cognitivo. E la vostra neocorteccia, questo, lo sa bene. Sotto questo punto di vista, gli umani sono a tutti gli effetti degli esseri irrazionali che amano definirsi razionali.

QUAL'E' LA CAUSA CHE FA INCAPPARE NEGLI ERRORI COGNITIVI ?


 Esistono quattro cause e, dunque, quattro categorie:
  • Sovraccarico di informazioni: quando i dati che il vostro cervello deve processare simultaneamente diventano troppi, l'unico  modo per uscirne è quello di intraprendere un'altra strada, Una scorciatoia,  questi casi che nella maggior parte delle volte si innescano dei bias cognitivi.
  • Mancanza di dati e informazioni: allo stesso modo, una quantità insufficiente di dati stimola il cervello a interpolare le informazioni che ha a disposizione.
  • Necessità di agire in fretta: il cervello, si sa, è piuttosto pigro. E quando il gioco si fa duro ed è necessario accelerare i ritmi, spesso cerca di barare, magari tagliando la strada, ma finendo impantanato in qualche ragionamento fallace.
  • Scelta di quali dati ricordare e quali cancellare"che cosa dovrei ricordare?" - si chiede il cervello. È una domanda potente, e pericolosa: il cervello, infatti, tende a distorcere i propri ricordi e modificare gli avvenimenti passati e già terminati

COME EVITARE DI CADERE IN QUESTI ERRORI ?


Ogni bios ha delle caratteristiche uniche che lo contraddistinguono e per questo non è possibile stilare una lista unica di azioni, ogni bias rappresenta un pericolo unico nel suo genere per il vostro cervello . Tutti i bias sono degli errori cognitivi, ma ognuno è unico nel suo genere e alcuni sono più pericolosi di altri: basti pensare che una delle principali cause degli errori di diagnosi in campo medico è l'eccessiva fiducia nelle proprie capacità. Dunque, è vero, i pericoli correlati ai bias cognitivi sono tanti per ogni bias esiste una rispettiva strategia che potete applicare per evitare che generi conseguenze spiacevoli in voi e in chi vi sta vicino. Quando conoscete un bias, potete riconoscerlo, più lo conoscete bene, più è facile riconoscerlo,  ancor prima che s'inneschi. 

QUALI SONO I PRINCIPALI BIAS ?


1 - OVERCONFIDENCE (ECCESSIVA SICUREZZA)

È la tendenza ad avere un'eccessiva stima delle vostre capacità e un'eccessiva fiducia in voi stessi. È il motivo per cui, spesso, il pensiero positivo genera più danni che benefici. Pensare in modo eccessivamente positivo può farvi sottovalutare alcuni ostacoli, può farvi sovrastimare le vostre capacità e, di conseguenza, può farvi sottovalutare l'impegno richiesto per raggiungere ad esempio un vostro obiettivo. 

2 - SELF SERVING

Questo è il processo cognitivo che vi porta a pensare che i risultati positivi che ottenete siano solo merito vostro  e che i risultati meno buoni siano colpa degli altri o causati da fatto esterni. 

3 - CONFIRMATION

È la ricerca inconscia di informazioni e prove a favore delle vostre opinioni, dei vostri giudizi e dei vostri paradigmi cognitivi, escludendo quelle contrarie. 


4 - DUNNING-KRUGER EFFECT

Hai presente quel tipo di persone che pensano di sapere tutto e sono sempre pronte a salire in cattedra per spiegarti come funziona il mondo? Ecco, ti è mai capitato di scoprire, poi, che queste persone magari in realtà non fossero realmente così tanto preparate e competenti? Questo è un esempio molto concreto dell'effetto Dunning-Kruger, ovvero quando una persona molto poco preparata è convinta invece di esserlo, sopravvalutando in questo modo le sue capacità. Poi, esiste anche un altro esempio che sta agli antipodi di quello precedente ci sono persone che, ottengono grandissimi risultati a lavoro e nonostante questo tendono a sottovalutarsi. Quelli che, se gli domando come siano riusciti nella loro impresa, ti danno delle risposte come "mah, sì, in realtà non è niente di che..." oppure con esclamazioni come "cosa vuoi che sia! Nulla di grandioso!". Insomma, quelli un po' umili, un po' inconsapevoli delle loro capacità.

5 - HALO EFFECT (LA PRIMA IMPRESSIONE)

Ti è mai capitato di incontrare una persona per la prima volta e pensare "a pelle, non mi piace"? Quando incontri qualcuno, ti fai una prima impressione di lui o di lei... e viceversa. Anche tu, da questa prospettiva, sei sotto le luci del riflettore. Bastano pochissimi istanti e ci facciamo una prima impressione l'uno dell'altro. Ed è qui che subentra l'halo effect: questo bias ti fa estendere una certa impressione positiva che hai di qualcuno o qualcosa (un brand o un prodotto, ad esempio) anche ad altri suoi aspetti o altre sue caratteristiche e vale anche se è un'impressione negativa. Dobbiamo controllare tre variabili: 
  • ASPETTO FISICO
Sei portato a valutare un individuo di bell'aspetto come più competente, più intelligente, più divertente, più in salute e di maggiore successo. Addirittura, le statistiche affermano che le persone ritenute come più belle, vengono trattate in modo più favorevole anche dal sistema giudiziario. E uno dei criteri più significativi che in maniera innata utilizzi per valutare l'aspetto di un individuo è la sua simmetria. Attento alla tua postura, ai tuoi gesti e alle tue espressioni: sii simmetrico, perché l'aspetto conta. A qualcuno potrà anche non piacere, ma questo al cervello umano poco importa.
  • AUTOREVOLEZZA
Dall'aspetto fisico, passiamo alla competenza. Quando hai a che fare con un individuo che consideri essere un esperto di una determinata materia o di un certo argomento, il tuo cervello tenderà a estendere questa competenza anche ad altri ambiti e altri argomenti. È un po' come se il tuo cervello inconsciamente pensasse: "se è bravo in X, sicuramente lo sarà anche in Y". Questo non sempre corrisponde alla verità, ma devi comunque tenerne conto per comprendere l'importanza di essere percepito come autorevole dai tuoi interlocutori.
  • ABBIGLIAMENTO
Eccoci, finalmente, a questo argomento tanto discusso (e già sdoganato). Ebbene sì, l'abito fa il monaco. Le ricerche affermano con certezza che l'abbigliamento incide enormemente sull'impressione che ti fai dei tuoi interlocutori, la scelta del tuo look incide in maniera sostanziale anche nel modo in cui tu stesso ti percepisci (ma questa è tutta un'altra storia: si chiama enclothed cognition).

6 - ANCHORING BIAS (BIAS DEL ANCORAGGIO)

Tendenza a valutare caratteristiche, prezzi, prodotti in modo distorto :le nostre valutazioni vengono influenzate, ad esempio, dalle cifre, dai numeri e più in generale dalle informazioni che processiamo.

7 - IKEA EFFECT (EFFETTO IKEA)

La tendenza delle persone a attribuire un valore sproporzionatamente elevato agli oggetti che si sono parzialmente assemblati, come i mobili di IKEA , indipendentemente dalla qualità del prodotto finale. 

8 - PYGMALION EFFECT (EFFETTO PIGMALIONE)

L'effetto Pigmalione, viene anche chiamato "la profezia che si autorealizzaed è la ragione per cui quando una maestra crede molto nelle potenzialità di un suo allievo, quest'ultimo tenderà a migliorare le sue performance scolastiche. Allo stesso modo, funziona anche in altre relazioni, sia personali, sia professionali. Così come una maestra con il suo allievo, questo effetto cognitivo può innescarsi anche nel rapporto datore di lavoro - dipendente

9 - GAMBLEER'S FALLACY(FALLACIA DEL GIOCATORE)

La tendenza a pensare che le probabilità future siano alterate da eventi passati, quando in realtà sono invariate. L’errore deriva da un’errata concettualizzazione della legge di grandi numeri. Ad esempio, “Ho lanciato la testa con questa moneta cinque volte consecutive, quindi la possibilità che le code escano sul sesto lancio è molto maggiore delle teste”.

10 - SELF ENHANCING TRASMISSION (BIAS DEL PAVONE)

Tendiamo a condividere maggiormente gli avvenimenti positivi rispetto ai lati negativi - tendiamo a cadere in questo errore cognitivo specialmente quando utilizziamo i social network, che ci portano a esporre maggiormente gli aspetti più positivi della nostra vita.

11 - BANDWAGON BIAS(EFFETTO CARROZZONE)

Preferiamo le opzioni più popolari e più comuni rispetto a quelle meno gettonate.

12 - ZEIGARNIK EFFECT (BEFFETTO ZEIGARNIK)

Le attività incomplete o lasciate in sospeso vengono ricordate meglio rispetto a quelle portate a termine nella loro interezza, perché tendiamo a pensare ripetutamente alle attività che lasciamo in sospeso.

13 - FRAMING EFFECT (EFFETTO FRAMING)

Il modo e l'ordine in cui vengono presentati dei concetti o delle opzioni determina il modo in cui interpretiamo e valutiamo le informazioni che ci vengono date.

14 - PLACEBO O NOCEBO EFFECT (EFFETTO PLACEBO O NOCEBO)

Quando pensiamo e ci convinciamo del fatto che una cosa ci faccia bene, il nostro corpo tende a reagire di conseguenza, tendendo a fare in modo che, effettivamente, ci faccia bene. Lo stesso vale anche con effetto contrario, quando pensiamo che una cosa ci faccia male (in questo caso, il bias prende il nome di Nocebo Effect).

15 - STATUS QUO BIAS (PREGIUDIZIO DELLO STATUS QUO)

È la tendenza a prendere come base lo stato attuale delle cose e di fare eccessivo riferimento allo status quo anche quando si tratta di una scelta evidentemente irrazionale.

16 - HYPERBOLIC DISCOUNTING/ PRESENT BIAS (BIAS DEL PRESENTE)

Preferiamo avere una gratificazione immediata piuttosto che dover aspettare per avere una gratificazione più grande: questo effetto tende ad amplificarsi con la riduzione dei tempi di attesa.

Dopo questa ampia carrellata di effetti andiamo poi a cercare di capire come poter gestirli, se esistono delle tecniche o delle metodologie da applicare.

COME GESTIRE I BIAS COGNITIVI

A questo punto, conoscete l'importanza dei bias e sapete anche che esistono numerose varietà di questi errori cognitivi. I bias cognitivi si innescano ogni giorno, tutti i giorni: vanno gestiti. Potrebbe innescarsi un'euristica nel vostro cervello ogni volta che quest'ultimo processa delle informazioni, di fatto, in ogni istante. La strategia in assoluto più importante per gestire i bias cognitivi è la conoscenza. Ricorda: quando conoscete come funzionate, avete il potere di funzionare meglio. Conoscere i bias cognitivi, sono tanti, è un mezzo prezioso per fare enormi passi avanti in un processo di miglioramento infinito. Per gestire i bias, a volte, basta riconoscerli! E per riconoscerli - lo dice la parola stessa - devi conoscerli!.

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