31) CHIEDERE AIUTO

 

É una questione di orgoglio? Di vergogna? Rimanda alla paura di essere rifiutati? Forse non vogliamo ammettere di avere bisogno? O forse temiamo il giudizio altrui in un momento in cui ci mostriamo più “deboli”?
Sicuramente ognuno può avere i suoi motivi, ma chiedere aiuto ad amici, parenti, conoscenti o talvolta anche a dei professionisti (penso al caso dello psicologo a cui ci si rivolge sempre quando si è arrivati all’ultima spiaggia) è per molte persone un vero problema.
Ma il vero problema, in realtà, non è chiedere aiuto, ma non saperlo chiedere.
Evitando di chiedere aiuto perdiamo la possibilità di sperimentare la gentilezza degli altri e di arricchire il nostro punto di vista. Poi c’è il problema che tutti noi abbiamo dei limiti, e dovremmo riconoscerli prima di oltrepassarli in maniera rovinosa, vediamo oggi assieme 5 indicazioni per chiedere aiuto in modo più efficace possibile.

 

1. Vedilo come un atto di coraggio

Il primo punto è relativo all’atteggiamento mentale verso il chiedere aiuto. Troppo spesso associamo questa richiesta ad una nostra debolezza che dovremmo nascondere invece che mettere in mostra.
E questa dinamica, se vogliamo da un certo punto di vista in maniera estremizzata, si osserva spesso quando lo psicologo è visto come il medico dei deboli: un pregiudizio molto diffuso quanto pericoloso.
La cosa curiosa è che lavorando con questa gente mi rendo conto che non sono per nulla deboliQuando i miei pazienti mi raccontano la loro vita, mi rendo conto che in realtà hanno molto coraggio. Si mettono in gioco, affrontano le paure, cercano di migliorarsi, cadono e si rialzano, e sono disposti ad andare nel profondo di alcuni loro vissuti spiacevoli.
Così come lo psicologo non è il medico dei deboli ma dei coraggiosi, allo stesso modo chi chiede aiuto ha la forza di riconoscere i suoi limiti, di accettare di lavorarci sopra al fianco di persone che hanno altre esperienze, idee e valori per potere così uscire più arricchito di prima.
Dopo il primo doveroso punto sull’atteggiamento mentale davanti al chiedere aiuto, andiamo ora su aspetti più pratici.
 

2. Ascoltati

Un punto importante nell’ottica di migliorare la nostra richiesta di aiuto è quello di ascoltarci e mettere a fuoco le nostre paure. È necessario capire dove siamo più vulnerabili, perché solitamente è laddove siamo particolarmente sensibili che abbiamo difficoltà a chiedere aiuto.
 Magari senti che hai una grande resistenza a chiedere aiuto per tenere il tuo peso sotto controllo, o rimanere aderente ai tuoi obiettivi. Tutti questi sono ottimi segnali del fatto che devi prendere il coraggio di chiedere.
Per esempio, io ho sempre avuto timore di chiedere alle persone di comprare i miei servizi e prodotti. Mi sentivo come se stessi disturbando le persone o che queste potessero pensare che ero una persona affamata di soldi.
Ho preso queste paure come segnali del fatto che quella sarebbe una buona area di crescita su cui lavorare chiedendo aiuto e ho quindi iniziato a consultare esperti, leggere libri, confrontarmi con altri professionisti. Ad oggi posso dire che richiedere questo aiuto mi ha aiutato a essere una persona più completa.

 

3. Parti dal perché

In breve, i grandi leader e aziende capaci di aggregare tante persone a loro seguito, in grado di ispirare masse di individui a muoversi e a fare eseguire le loro indicazioni, non partono mai nelle loro comunicazioni dal prodotto che vogliono piazzare sul mercato o dall’idea che vogliono “vendere”, ma dal perché hanno deciso di imbarcarsi nell’avventura di creare quel prodotto.
 
Sono 3 gli step secondo Sinek da seguire sempre quando comunichiamo, in questo rigoroso ordine:

  1. Partire dal perché: perché faccio quello che faccio;
  1. Spiegare come lo faccio, in che modo sono unico;
  1. Raccontare cosa faccio, arrivare quindi al “sodo”.
Solo dopo puoi aggiungerci “vuoi essere nella mia squadra e offrirmi il tuo aiuto per farlo al mio fianco”?
Solitamente la gente fa il contrario, parte dalla richiesta di aiuto, racconta cosa fa, spiega come lo fa e infine, se non se lo dimentica, ci aggiunge il come mai.

 

4. Sapere quello che vuoi nello specifico

Metti bene a fuoco quello che vuoi e rendilo il più possibile specifico. Sembrerà un po’ banale, ma la gente molto spesso non fa questa cosa.
Prendiamo come esempio anche una cosa semplice e “leggera”: metti che vuoi chiedere a qualcuno di condividere sulla sua pagina Facebook un tuo articolo. Puoi dirgli “ehi mi aiuti a diffonderlo?” Oppure “Puoi condividere quello che ho scritto? Mi serve per diffondere l’idea “X” in cui credo molto.
Se sai quello che vuoi è più facile che le persone ti aiuteranno.
 

5. Parti dalle piccole cose

Infine, se ti senti bloccato nel chiedere aiuto, ti suggerisco di allenarti iniziando a chiedere piccole cose, e poi osservare gli altri come si posizionano rispetto alla tua richiesta.
Chiedi un bicchiere d’acqua, di accompagnarti al cinema, di darti una porzione extra di ketchup per le patatine. Tutto vale purché siano richieste che ti mettano un po’a disagio, ma non così tanto da paralizzarti e farti desistere dal compito.



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