17c) Come gestire le emozioni con la tecnica della ruota

 Dal punto di vista emotivo sono sempre stato problematico.

Quando da bambino non potevo avere qualcosa che desideravo, rosso di rabbia arrivavo a trattenere il respiro. Finii anche al pronto soccorso per questo.

Crescendo le cose non migliorarono. A casa, a scuola, con gli amici era un continuo otto volante di paura, imbarazzo, ansia, dentro di me. Poi un giorno per futili motivi ruppi una relazione molto profonda con una persona a me cara. Accusai il colpo molto forte a livello emotivo.

Forti emozioni di frustrazione, rabbia e orgoglio si congelarono in me accompagnandomi giorno  e notte per mesi finché la mia incapacità di liberarmi da questo peso emotivo nel mio corpo sfociò in una colite ulcerosa.
Sempre in quello stesso periodo, un po’ in tutte le aree della mia vita, altri stati emotivi bloccanti mi stavano limitando pesantemente.



Il vaso era colmo.


Sapevo quello che volevo, sapevo cosa dovevo fare per ottenerlo ma paure e condizionamenti limitanti come catene interne d’acciaio m’impedivano di agire.

Per me iniziare a gestire le mie emozioni era quindi diventata una questione di sopravvivenza. Purtroppo non sapevo da che parte iniziare.

A scuola infatti mi insegnarono  come calcolare l’area del  Rombo.
A recitare a memoria il Cinque Maggio di Manzoni
A ricordare gli affluenti del fiume Rodano

Ma nessuno m’insegnò mai come eliminare un‘emozione negativa, a superare la paura di parlare di fronte a gruppo di persone, come eliminare il blocco che provavo di fronte a una ragazza.

Tutte abilità che per me erano essenziali.  Più del conoscere la data di nascita di Robespierre :).

Fortunatamente  avevo due buone carte da giocare.

Un amore maniacale  per la lettura.
La determinazione di una mastino che si attacca alla gamba.

Al giorno d’oggi ringrazio  i momenti bui del passato  perché  la necessità di testare come una cavia da laboratorio  su me stesso tutto ciò su cui potessi mettere mano nel campo della  crescita  personale,  mi  ha  permesso di scremare ciò che funziona  dalle fregature.

(Una delle amare scoperte fu infatti realizzare che, salvo qualche eccezione che stimo, la maggior parte delle figure che operano nel campo della crescita personale si sono inserite nel settore con finalità commerciali  senza  avere  praticamente mai testato su loro stesse l’efficacia  di quello che vendono nei  loro  corsi  o prodotti)

Ricordo lo stupore di alcuni  trainer  durante  diversi  costosi  corsi  avanzati  quando  dicevo loro che non mi trovavo lì per finalità professionali.

Ma  soprattutto ringrazio le difficoltà  per avermi dato modo  di sviluppare una delle capacità più importanti nella vita.  Prendermi  cura delle mie  emozioni.

Il valore della vita può essere misurato da quante volte la tua anima si è profondamente emozionata. Soichiro Honda

Come sarebbe un mondo senza emozioni?

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Immagina un mondo popolato da individui  senza emozioni che basino le loro decisioni sulla base della sola fredda logica.

Queste forme viventi interagirebbero tra loro per fini pratici e la loro giornata consisterebbe nel svegliarsi, lavorare, pranzare, tornare a casa, passare il loro tempo libero a esercitare il corpo oppure sedute sul divano in silenzio.

Non esisterebbe la musica, il cinema, l’arte, la letteratura, il gioco e lo sport. Queste persone non sorriderebbero, non si abbraccerebbero, non manifesterebbero forme di affetto. Nei loro volti ci sarebbe sempre la solita espressione, ferma e immutabile.

Non esisterebbe la felicità, la speranza e la parola amore non avrebbe nessun significato

Questa sarebbe la vita umana senza emozioni.

Senza emozioni  il tempo è solo un orologio che fa tic-tac.

Le emozioni sono quell’energia interna capace di farci sognare, di amare un’altra persona, di darci la forza per inventare, scoprire, per osare e raggiungere quello che la sola razionalità non avrebbe mai permesso.

Ma le emozioni non sono solo questo. Avere emozioni significa anche soffrire, piangere la perdita, la sofferenza interna.
Le emozioni possono anche essere forze distruttive come l’odio, la rabbia, la paura, emozioni che portano a fare del male al prossimo, a noi stessi, e che spesso sono alla radice di molti conflitti bellici in giro per il mondo.

Continuando la lettura di questo articolo scoprirai:

  •       Perché non prenderti cura  del tuo benessere emotivo impatta negativamente sulla tua salute
  •       I tre errori  comuni  da evitare nel gestire le emozioni
  •      Una tecnica pratica per dissolvere velocemente un’emozione negativa.


Cosa sono le emozioni?

Una delle definizioni  più utili  si ricava dalla parola in inglese  E-motion con “E” che sta per energia e “motion“  per movimento,  quindi energia in movimento.

Questa energia che viene prodotta dal nostro organismo e ha molteplici funzioni, si manifesta attraverso sensazioni corporee percepite nel corpo come pressione, temperatura, estensione, consistenza.

Tipicamente le emozioni sono attivate da pensieri, convinzioni, reazioni innate e condizionamenti stimolo-risposta.

emozioni
Perché sono così importanti?

Quello che provi determina quello che pensi, dici e fai.  Ogni stato emotivo stimola una serie di comportamenti. Nota infatti quali comportamenti e pensieri emergono quando ti senti felice e soddisfatto di te stesso, e confrontali con i comportamenti e i pensieri che tendi ad avere quando stai sperimentando rabbia, tristezza o frustrazione.

In caso di reazioni emotive molto intense come rabbia e paura la capacità di ragionare in modo lucido viene pesantemente compromessa. Per questo motivo si dovrebbe evitare di prendere decisioni importanti sull’onda di qualche reazione emotiva.

Comportamenti estremi e dalle conseguenze gravi, molti dei quali tristemente resi noti dal telegiornale, scaturiscono da stati di emotività intensa. Pensa a chi esasperato dai rumori del vicino in una discussione accoltella quest’ultimo, a volte purtroppo questi fatti di cronaca nera nascono da piccole sciocchezze e spesso anche una discussione su argomenti di poco conto può scatenare reazioni emotive capaci di sfociare  in tragedia.

Come si manifestano nel tuo corpo.

Le emozioni hanno una componente fisiologica ovvero le famose farfalle nello stomaco, la sensazione di avere un nodo alla gola o di qualcosa che comprime il petto.  Tutte queste modificazioni di calore corporeo, battiti cardiaci, sudorazione ecc. vengono sperimentate nel nostro corpo.

Un gruppo di ricercatori finlandesi dell’Università di Tampere e della Aalto University, sono riusciti a realizzare una mappa somato-sensoriale delle emozioni. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Proceedings of The National Academy of Sciences (PNAS). I ricercatori hanno coinvolto 700 individui tra Svezia, Finlandia e Taiwan ed hanno indotto in loro diversi stati emotivi.

La scelta di coinvolgere occidentali e orientali serviva a dimostrare che il codice delle sensazioni corporee legate alle emozioni è universale.

I ricercatori hanno consegnato ai partecipanti delle immagini del corpo umano e chiesto di colorare (usando diversi colori) le parti del corpo che sentivano “accendersi” o “spegnersi” in risposta all’emozione suscitata. È emerso ad esempio che l’ansia attiva sensazioni nel petto, la rabbia si sente su petto, pugni e viso, l’amore si avverte come calore dalle ginocchia in su e la felicità ci accende completamente come se fossimo la torcia umana.

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Nell’immagine sono rappresentate alcune delle più comuni emozioni umane; gli psicologi fanno distinzione tra primarie e complesse.


Che impatto hanno sulla tua salute?

Inoltre esistono solide evidenze scientifiche dietro la correlazione tra l’esperienza emotiva e una serie di disturbi e condizioni di salute, dai disturbi cardiaci alla depressione, dall’obesità al dolore cronico.

Lo studio ACE  (Adverse Childhood Experience) è una delle indagini più ampie mai condotte prima per valutare la correlazione tra i maltrattamenti subiti nell’infanzia e le condizioni di salute e di benessere dell’età adulta.

La prima parte dello studio condotta su 17,000 partecipanti dal 1995 al 1997 (al consorzio medico Kaiser Permanente) consisteva in esami fisici per verificare le loro condizioni mediche e di salute.

Ogni partecipante allo studio completò un questionario che conteneva domande su maltrattamenti nell’infanzia e eventuali disfunzioni familiari. In seguito questi dati vennero combinati ad un dettagliato rapporto sullo stato di salute.

I risultati suggerirono che certe esperienze erano uno dei maggiori fattori di rischio per le cause di malattia, morte e cattiva qualità di vita. Come disse Alice Miller nel titolo di un suo libro “Il corpo non mente mai”,  anche se il problema emotivo si è sviluppato 50 anni prima.


Le emozioni… quali?

Ci sono 6 emozioni che sono primarie, in quanto si manifestano nei periodi iniziali della vita, universali e transculturali e sono: rabbiapaura, disgusto, sorpresa, tristezza, felicità.

Poi successivamente si sviluppano anche quelle più complesse come: orgoglio, gelosia, invidiasenso di colpa, amore, vergogna, speranza, ansia, perdonocompassione, depressione, gratitudine.

Le emozioni hanno un ruolo evoluzionistico con un fine adattivo di sopravvivenza, purtroppo però nel mondo moderno spesso si attivano reazioni emotive arcaiche anche quando non dovrebbero e diventano disfunzionali.   Per questa ragione diventa importante avere degli strumenti che ci permettano di intervenire sulle emozioni inutili e distruttive.

Quando ti trovi ad avere a che fare con le persone, ricordati che non stai interagendo con creature logiche ma con creature emotive. Dale Carnegie

Come gestire le emozioni?

Saper gestire le emozioni è una delle competenze più importanti che puoi acquisire nella vita. Non sapere intervenire sul  proprio stato emotivo significa essere in balia  di forze interne con risultati dannosi o limitanti sulla nostra vita. E’ per via della loro importanza e per la mia storia personale che in questo blog viene dedicata  a questa capacità un’ampia vetrina.

Fortunatamente  sul proprio stato emotivo  si può intervenire  con  una moltitudine di tecniche e su diversi  piani.  Tra i diversi livelli d’intervento vi sono quello “energetico”, cognitivo e somatico. Anche tra gli esperti del settore pochissimi sono  quelli  che sanno  come intervenire a tutti livelli.

Prima di tutto è pero importante sapere quali sono gli errori classici in cui le persone s’imbattono quando si trovano a fronteggiare un’emozione negativa.  Ecco qui brevemente elencati  i 3 principali.


3 cose che non devi fare con un’emozione negativa.

1) Evitarla.

In genere quando si prova un’emozione spiacevole viene naturale evitare la situazione o la persona\e che la evoca.  Questa strategia non solo tenderà a limitare la propria vita ma nel tempo comporterà un aumento della forza e dell’intensità dello stato emotivo evitato.

2) Opporgli resistenza.

Un’altra strategia comune è quella di negare l’esperienza emotiva opponendogli resistenza.  Quest’approccio è estremamente controproducente in quanto la resistenza esercita una forza uguale o superiore a quella dell’emozione cui si resiste.  “what you resist persists” dicono infatti gli inglesi.

3) Identificarti con essa.

Un altro sbaglio tipico è identificarsi con l’emozione che si sta sperimentando, portando a livello d’identità l’emozione in oggetto. C’è una sottile ma sostanziale differenza nel dirsi “sono arrabbiato/impaurito” dal dirsi “in questo momento sto provando rabbia/paura.”

Un’emozione è infatti qualcosa che si prova, non qualcosa che si è.  Il fare questa distinzione ci consente di assumere una prospettiva più distaccata e obiettiva nei confronti  dell’emozione attiva.


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