COME VISUALIZZARE AD OCCHI CHIUSI
Molto spesso sento dire “non riesco a visualizzare, quando chiudo gli occhi vedo tutto nero”. In questo articolo vedremo quindi come imparare a visualizzare qualcosa ad occhi chiusi e quali sono i vari stadi di questa pratica. Si potrebbe dire che in realtà tutti riusciamo ad immaginare... ma quando si pensa alla "visualizzazione" le persone spesso si aspettano di vedere la cosa davanti a loro come se la vedessero con gli occhi fisici. Non è proprio così, o almeno non all’inizio.
Ad esempio, se ti chiedessi di chiudere gli occhi e dirmi di che colore è la tua automobile tu sapresti rispondermi perché ti faresti un'immagine mentale di quell’oggetto. Quindi… lo stai vedendo. L'immaginazione lavora con immagini che possono essere veloci, instabili e vaghe.
Se hai difficoltà o resistenza nel vedere qualcosa con gli occhi della mente, limitati quindi a sentirne la presenza in qualsiasi modo ti venga naturale.
Consigli rapidi per una corretta “visualizzazione creativa”
Passo 1: Individua il tuo canale percettivo preferito
La difficoltà a visualizzare è più diffusa in chi è un tipo poco visivo, ovvero in chi usa di preferenza un altro canale sensoriale. Oltre al canale visivo c’è chi usa quello cinestetico (sensazioni corporee), più raramente quello uditivo e ancora più di rado quello olfattivo.
Se ad esempio sei più abituato ad avere sensazioni fisiche quando pensi a qualcosa, piuttosto che vedere quella cosa con gli occhi della mente, questo è un buon indizio che sei un tipo cinestetico. Lo potresti intuire anche dal linguaggio che usi nella conversazione. I tipi visivi amano usare espressioni come “vedo che…, immagino che…” mentre i tipi cinestetici dicono più cose del tipo “sento che…, ho la sensazione che…”. Potresti anche benissimo essere un tipo sia cinestetico che visivo, ma uno dei due canali è di solito più usato. Chi usa di preferenza il canale uditivo avrà invece una grande capacità di ricordare i suoni, di sentire voci nella testa e immaginare musica: infatti è molto diffuso tra i musicisti. Infine il tipo olfattivo è sicuramente diffuso tra chi lavora con i profumi e le essenze. Capire qual è il senso che usi di preferenza per percepire è fondamentale per avvicinarsi a qualsiasi pratica di meditazione o lavoro con l’energia sottile.
Passo 2: Inizia a immaginare usando il tuo canale percettivo preferito
L’ideale per focalizzare la propria attenzione è quindi usare prima di tutto il canale di preferenza, quello che viene più naturale. Se sei un tipo cinestetico e vuoi quindi fare della visualizzazione creativa, immaginando ad esempio una spiaggia al tramonto, potresti cominciare focalizzandoti sulle sensazioni fisiche che avresti trovandoti lì. Immagina la sensazione della sabbia sotto i piedi nudi, l’aria che passa sulla tua pelle e così via.
Passo 3: Aggiungi gradualmente gli altri sensi
Una volta che riesci ad immergerti nell’immaginazione di una scena tramite il tuo canale percettivo preferito, aggiungi altri sensi. Se hai iniziato con le sensazioni fisiche, ora immagina di udire il rumore delle onde, odorare il profumo dell’oceano, vedere il sole tramontare sull’acqua e via dicendo. Una visualizzazione creativa perfetta dovrebbe contenere tutti i canali sensoriali, al punto da dimenticarsi di stare solo immaginando, ma sentendosi letteralmente lì dove si vuole focalizzare la propria attenzione.
Questo è lo stato di coscienza ideale per qualsiasi pratica di manifestazione. Quando la visione di quella cosa che vuoi manifestare diventa tridimensionale, luminosa e reale a tutti i tuoi sensi, e a quella visione si accompagna un’intensa emozione positiva… stai letteralmente compiendo un’opera magica. In termini di efficacia è molto più importante immaginare intensamente qualcosa in questo modo per poco tempo che non passare molto tempo pensare con poca convinzione a ciò che desideri. Ma chi ci ha provato sa che è anche molto più difficile ottenere questo focus estremamente concentrato: la mente tende naturalmente a distrarsi e l’emozione a perdere intensità. Per questo la pratica della visualizzazione creativa andrebbe appresa senza fretta, come un gioco a cui ci si dedica con gioia ma senza mai irrigidirsi.
Imparare a vedere ad occhi chiusi
Vediamo ora più nel dettaglio come imparare a vedere qualcosa con l’occhio della mente, mantenendo un’immagine sempre più stabile e dettagliata. Questa è una modalità molto perché porta rapidamente ad una estrema focalizzazione dell’attenzione, e poiché attenzione = energia, più l’immagine che creiamo diventa stabile, più la mente entra in uno stato di silenzio, e più si possono ottenere effetti “magici”.
Per questo motivo le tecniche di visualizzazione vengono largamente usate in tutte le tradizioni esoteriche, ma poiché richiedono di esercitarsi a lungo e con grande volontà per essere realmente padroneggiate, solo in pochi riescono a raggiungere effetti spettacolari.
Ciò nonostante gli esercizi preliminari di visualizzazione sono utilissimi per tutti, perché favoriscono la capacità di rilassamento e concentrazione oltre a uno stato di silenzio e chiarezza mentale.
Visualizzare simboli astratti
Quando si parla di tecniche di visualizzazione, esistono almeno due vie principali. Una è quella che prende in considerazione forme geometriche astratte, partendo dalle più semplici (cerchio, quadrato, triangolo etc.) fino a quelle più complesse (sigilli magici, mandala, geometria sacra, solidi tridimensionali complessi e così via). La pratica prevede di esercitarsi a trattenere nell’occhio della mente una certa forma, e quando si riesce a mantenere stabile l’immagine da 1 a 3 minuti, cominciare ad aggiungere dettagli o colori continuando l’esercizio verso forme sempre più complesse.
A livelli avanzati, ci si potrà concentrare su sigilli magici di vario tipo (dai cerchi del grano, al fiore della vita, a sigilli di propria creazione) per assorbirne le qualità vibrazionali o manifestare certi effetti nella nostra vita. Si potranno anche immaginare i simboli tridimensionali e in movimento per far loro generare ancora più energia.
Questa particolare modalità con l’uso di simboli astratti è di solito preferita da persone più razionali, che amano la tecnica, l’ingegneria e la matematica.
Visualizzare immagini naturali o mistiche
Una via in qualche modo più semplice e maggiormente diffusa è quella di focalizzarsi su immagini naturali in movimento, come le onde del mare, un fiore, o le fronde degli alberi che si muovono al vento. La pratica prevede sempre di partire da immagini semplici per poi renderle gradualmente più ricche e complesse. Oltre alle immagini della natura, chi ha una tendenza mistica ed è legato a una certa iconografia potrà usare immagini di santi, angeli, maestri e così via… immaginandole gradualmente in modo sempre più ricco e vivido, fino a immergersi e fondersi completamente con esse. Oltre che un esercizio di visualizzazione questa è naturalmente anche una potentissima pratica di contemplazione mistica che può condurre a profonde espansioni della consapevolezza.
Esiste poi una terra di mezzo, in cui ai simboli astratti si aggiungono caratteristiche che li rendono emozionalmente "caldi". Quando ci focalizziamo sull’immagine di una rosa ad esempio, essa è un mandala fatto di geometrie, ma è anche un essere vivo e vibrante, profumato e dotato di una mistica bellezza. "La Rosa Mistica del Cuore" è una breve meditazione che ho creato proprio su questo tema, anche se non è nata come esercizio di visualizzazione. Quindi i simboli astratti possono anche avere una grande valenza emozionale a seconda della persona: pensiamo alla croce, ai cerchi del grano, a un mandala che abbiamo creato o a un simbolo mistico di qualsiasi tipo.
Esercitati con qualcosa che attrae naturalmente la tua attenzione, qualcosa che ti piace. Molto semplicemente potresti anche focalizzarti su un oggetto o un’immagine che possiedi. Qualcosa dalle forme semplici, una cosa che ami e stimola in te emozioni positive. Osservalo per qualche momento, poi chiudi gli occhi ed esercitati a rivederlo nell'occhio della tua mente. L'esercizio va ripetuto più volte e vedrai che l'immagine diventerà con il tempo più stabile e facile da richiamare.
La visualizzazione e il Terzo Occhio
La capacità di vedere ad occhi chiusi è molto legata al Terzo Occhio (VI chakra). Più questo chakra è attivo e in buono stato, più un individuo diventa capace di immaginare con facilità e mantenere stabile nel tempo ciò che immagina. Questo richiede anche una grande capacità di rilassamento mentale: si tratta di uno stato di coscienza particolare in cui si è sia vigili che rilassati, io lo chiamo infatti il “focus rilassato”. Il focus rilassato è anche l’atteggiamento ideale per imparare qualsiasi cosa, per acquisire nuove informazioni trattenendone la maggior parte. Quando siamo in questo stato le onde cerebrali rallentano da beta ad alpha, si attivano maggiormente i processi di memoria e apprendimento e viviamo un particolare stato creativo che molti definiscono anche “stato di flow”.
Per allenare la mente a rilassarsi stimolando allo stesso tempo il Terzo Occhio un esercizio tradizionale dello Yoga è quello del “Tratak”. Si tratta di osservare un cerchio bianco su sfondo nero senza sbattere le palpebre per un certo tempo, poi chiudere gli occhi e allenarsi a mantenere l’immagine di contrasto che appare ad occhi chiusi: un cerchio più scuro.
Se provi a fare questo esercizio, ti accorgerai che il cerchio che vedi ad occhi chiusi tende a sparire e riapparire a seconda di quanto la mente è rilassata. Più cerchi di vederlo sforzandoti, più esso scompare; diversamente più ti rilassi senza volerlo trattenere ma restando concentrato, più esso torna a riapparire.
Questo esercizio si può fare anche con forme geometriche più complesse, con diversi colori, con la fiamma di una candela o con il sole (ma solo al tramonto e con molta cautela!).
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