RITORNARE BAMBINI




La chiave di lettura è accogliere l’invito ad intraprendere il vero viaggio … alla riscoperta del sé attraverso il riconoscimento dell’altro. È il viaggio che scandisce i passi per accedere alla nostra identità più autentica tramite il riconoscimento del proprio bambino interiore, considerato non soltanto come parte di noi stessi, ma come altro rispetto alla nostra dimensione adulta. Il ritornare bambini significa intraprendere un cammino verso un luogo abitato dall’intimità più intima dell’essere umano e dalla sua dimensione ‘divina’. Questo luogo è un non luogo… un luogo ideale che raccoglie tutti i nostri sogni, tutti i nostri desideri, è la casa interiore che non è una costruzione materiale, dove trovare tutto …è la dimora spirituale del nostro bimbo interiore.

Esistere significa dimorare e dimorare significa raccogliersi: un accogliersi, un ritorno verso di sé, verso la propria casa interiore e verso le essenze spirituali poste nella profondità del nostro bambino: “L’uomo che cerca il bimbo dentro di sé sta in verità cercando la ragione della sua esistenza”. Grazie a questa apertura si ha la possibilità di ripristinare l’originario collegamento tra l’umano ed il sovrumano e, di conseguenza, di recuperare il vero legame con l’altro rispetto al proprio sé, il prossimo, l’uomo che ritrova se stesso è colui che vive in totale armonia con ogni altro individuo e Madre Natura.

Il viaggio verso la consapevolezza, andare alla ricerca del proprio bimbo perduto, assopito, chiuso in sé ed indebolito, ma che “non è scomparso nell’oblio della dimenticanza. È rimasto lì ad aspettare”. Il bimbo è dunque rimasto ad aspettare la nostra attenzione, il nostro ritorno che “non vuol certo dire tornare ad essere noi da bambini!” ad essere ciò che siamo stati nel passato ma riprovare a percorrere la vita come dei bambini e solo quando avremo riscoperto il bambino interiore saremo capaci di affrontare la nostra intera esistenza, con tutti i suoi retaggi e le sue potenzialità, come un gioco. Il ritornare bambini non va inteso come un ritorno ad essere ciò che siamo stati nella nostra infanzia, bensì il tentativo di andare oltre l’immediatezza e anche l’ingenuità della conoscenza del bambino grazie alla nuova esperienza del riconoscimento che l’età adulta può restituire. 

Il sentire è l’unico canale in grado di condurci alla comprensione”. Il riconoscimento non scaturisce da un semplice strumento di precisione della conoscenza che fa capo alla mente razionale, ma nasce dalla disposizione al sentimento viva nel cuore di ognuno. Ma cos’è che possiamo conoscere nuovamente? ”Una direzione, una sottile linea indicativa è delineata affinché solo il noi bambino possa riconoscerla … è la traccia del piano divino per ognuno di noi … che illumina la nostra vita, dall’inizio alla fine, nel suo completo svolgersi”.

La vita bisogna leggerla con gli occhi dell’amore, la vita che anima il corpo del bambino è unica, è fatta della stessa sostanza dell’Amore è quell’inclinazione al sentimento, al sentire, all’avvicinarsi e all’approssimarsi alla dimensione divina dell’uomo, l’Amore appunto.

L’uomo può seguire la sua linea, può ritrovare la sua identità attraverso un’esperienza che è sua ma anche non sua, noi esseri umani siamo dotati di libero arbitrio e scegliamo ciò che vogliamo vivere, ma soltanto attraverso la facoltà del sentire possiamo ascoltare ciò che primariamente abbiamo perduto, la nostra voce interiore. Una voce a cui siamo chiamati a rispondere e per la quale tutto acquista un senso, infatti “ogni azione nell’ascolto della voce interiore è una riscoperta”.

Il ritornare bambini, il ritrovare il bimbo dentro di noi, è una riscoperta che ci rivela la verità, ciò che giace dietro la nostra voce interiore. Non è generata dalla mente, non la componiamo noi a nostro piacimento, quindi possiamo soltanto scoprirla. La voce interiore è la rivelazione della verità, il segnale di fondo: quello che ci fa discriminare tra una scelta o un’altra, quella che ci fa capire che noi siamo qui per danzare, per ballare come bimbi ebbri di gioia, che questa esperienza è unica, adesso.

L’uomo si riscopre veramente come bambino quando ritrova la verità che lo porta a respirare in maniera nuova, nel presente, nel qui ed ora, quell’aria che è stata già respirata nell’atavico passato del nostro bimbo interiore.


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