LA FIDUCIA IN SE STESSI
COME NASCE L'AUTOSTIMA
Alla base della fiducia in sé vi è una sana autostima. L’autostima è un processo soggettivo e duraturo che porta la persona a valutare e apprezzare se stesso tramite l’auto-approvazione e il riconoscimento del proprio valore personale. L’autovalutazione che forgia l’autostima ruota intorno a tre processi fondamentali, quali:
- La percezione dei giudizi degli altri, sia direttamente che indirettamente. Si tratta del cosiddetto ‘specchio sociale‘: mediante le opinioni comunicate dagli altri significativi noi ci auto-definiamo. La prima auto-definizione la compiamo nella relazione che costruiamo durante l’infanzia con i nostri genitori. Questa prima auto-valutazione diventa cruciale nello scandire quanto saremo in grado di credere in noi stessi. Una delle radici più profonde dell’autostima è, dunque, lo stile educativo e di accudimento dei nostri genitori.
- Confronto sociale: ovvero la persona si valuta confrontandosi con chi lo circonda e da questo confronto ne scaturisce una valutazione. Anche in questo caso, possiamo essere in grado di confrontarci in modo positivo o negativo in base a ciò che ci è stato trasmesso durante l’infanzia mediante il legame di attaccamento-accudimento con i nostri genitori.
- Processo di autosservazione: la persona può valutarsi auto-osservandosi, esaminando il proprio comportamento e la propria identità.
Chi non crede in sé stesso tende ad avere una visione negativa delle proprie risorse. Tale visione può mettere le sue radici nell’infanzia. Da bambini subiamo una forma di imprinting, apprendimento precocemente chi siamo e cosa possiamo e non possiamo fare in base a come ci fanno sentire i nostri genitori e ai limiti che ci pongono. A partire dalla nostra infanzia ci auto-assegniamo colpe che in realtà non abbiamo. Chi non crede in se stesso vive nei retaggi del passato e teme di fare cose sbagliate che verrebbero disapprovate.
COME AVERE FIDUCIA IN SE STESSI
Lo specchio sociale
Per quanto riguarda il fenomeno dello “specchio sociale“, non si possono cancellare le critiche distruttive vissute fino a oggi. Chi è cresciuto con genitori che non sono stati in grado di valorizzarlo, chi è stato bullizzato o emarginato a scuola, non può fare nulla per cambiare ciò che è stato. Può prendere atto che si tratta di vissuti da confinare al passato e iniziare a circondarsi di persone che sono capaci di apprezzarlo. Nel presente, sarebbe opportuno circondarsi di persone motivanti, stimolanti e soprattutto in grado di costruire rapporti basati sulla stima reciproca. La qualità delle relazioni che stringiamo con gli altri ha un impatto sul nostro senso dell’identità. Se nell’ambiente famigliare o lavorativo si è costantemente screditati o derisi, è naturale che la nostra autostima possa vacillare. In questo contesto, per credere in se stessi è opportuno imparare a scandire dei sani confini, mettere dei freni a ciò che possiamo e non possiamo tollerare.
Il confronto sociale
Il confronto sociale non è quello che avviene su Facebook, sfogliando le bacheche o le foto Instagram degli altri, questo tipo di confronto è disfunzionale e distruttivo. La capacità di confrontarsi non è da tutti. Chi è estremamente permaloso e sensibile alle critiche, per esempio, non riesce a tollerare i confronti e talvolta sente la necessità di sminuire l’altro per allontanare una minaccia all’esile valore di sé. Un confronto sano si ha con persone diverse, di qualsiasi estrazione sociale e soprattutto usando una visione molto più ampia. Focalizzandosi su dettagli o immagini parziali dell’altro, generiamo un confronto unidimensionale del tutto falsato.
Il processo di auto-osservazione
Per il processo di auto-osservazione è possibile seguire un semplice esercizio per rafforzare la fiducia in se stesso. L’esercizio punta a lavorare sulla percezione quotidiana che abbiamo di noi stessi. A fine giornata, quando siamo a letto, possiamo pensare a tre cose buone che abbiamo fatto durante il giorno. Bisogna concentrarsi esclusivamente sui successi, grandi o piccoli che siano. Su questa scia, è possibile creare una sorta di “diario del successo” dove poter annotare le piccole sfide che superiamo ogni giorno. Con sfide non intendo grandi imprese, ma quei piccolissimi progressi che generalmente tendiamo a sottovalutare proprio perché non crediamo in noi stessi. Dando valore alle nostre piccole imprese non facciamo altro che aumentare il nostro senso di fiducia personale.
Consiglio: non aspettare grandi cose, annotare tutto sul tuo diario delle sfide. Per esempio, puoi scrivere quando: hai preso una buona decisione, ti sei preso cura del tuo corpo, hai mangiato sano, sei stato indulgente con te stesso invece di condannarti per un errore commesso, hai preso un’iniziativa, sei riuscito a rispettare un obiettivo della giornata, sei stato riflessivo invece di agire impulsivamente.. C’è un numero infinito di cose che potresti annotare sul tuo diario delle sfide, tutte le volte che mostri coraggio, che impari dai tuoi errori o semplicemente che stai bene con te stesso. La vita è fatta di piccole cose, imparare a riconoscerle e associarle un valore, significa dare valore a se stessi. Aumentando la percezione del valore che si ha di sé, aumenterà di conseguenza anche la fiducia in se stessi.
AVERE FIDUCIA IN SE STESSO
COME SI FA PER AVERE FIDUCIA IN SE STESSI?
- Quando comunichi, impara a guardare l’altro negli occhi.
- Decentra l’attenzione da te stesso e concentrati sull’ambiente circostante.
- Affronta le sfide a breve termine, procrastinare gli impegni peggiora la percezione che hai di te.
- Costruisci una routine appagante e fallo introducendo dei “micro-cambiamenti”.
- Non rimuginare.
- Se hai problemi con il tuo passato, prova a dirigere la memoria ricercando episodi di gioia, in cui ti sentivi appagato e soddisfatto di te stesso.
- Usa affermazioni positive quando fai cognizioni su te stesso.
Alla base della fiducia in se stessi vi è il dialogo interiore.
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