IL POTERE DELLA PROGETTUALITA'

     


“Avere dei progetti è sano!”, elogiare la “progettualità è giusto, ma sempre più spesso sembra ce ci si sia dimenticati di questo aspetto.
Mentre per decenni la crescita personale ha prosperato sull’idea degli “obiettivi” e su come raggiungerli da quando si parla di mindfulness le cose non sembrano più essere così. “Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare” diceva Seneca, ed in effetti è difficile darsi una direzione se non sappiamo “come impostare il nostro navigatore”…Ma cosa ancora più importante è “sapere dove si è in un dato momento“, altrimenti hai voglia a seguire il “vento favorevole”! Bisogna sapere dove siamo prima di chiederci “dove vogliamo andare”. Allenarsi a stare nel presente non significa non avere progetti! Ma significa invece fare una specie di mente locale su dove siamo, su chi siamo, senza aspettative e giudizi.
Immagina di dover fare una lunga corsa di ore ed ore, anzi di giorni e giorni. La prima cosa che dovrai fare (dopo esserti allenato) sarà il valutare come e dove fermarti per recuperare le forze.
Non solo, ad ogni recupero delle forze dovrai essere onesto e cercare di valutare nel modo migliore possibile “come ti senti in quel preciso momento“. Non si tratta infatti di vita o di morte, ma di una corsa dove hai tutto il tempo per fermarti.
Meditare assomiglia molto a questa sosta (anche se non deve essere praticata come una “pausa”), e la corsa assomiglia molto al nostro stile di vita moderno… “sempre di corsa”. Praticare la presenza serve per fermarci e “renderci conto di dove siamo”. Ma questo spesso non basta!
Si perché noi siamo progettati per progettare, la nostra vita è fatta di piccoli e grandi progetti che ci spingono in avanti nella vita. Meditare significa allenare dei muscoli che normalmente non abbiamo l’opportunità di allenare. Non si tratta semplicemente della visione del mondo: “medita e diventa felice”, la progettualità è parte integrante del benessere delle persone.
Per crescere è bene passare più tempo possibile nella modalità dell’essere. Ma questo non è perché quella del “fare” sia negativa, ma abbiamo davvero poche possibilità di “essere”. Chiaramente progettare non significa legare la propria felicità e soddisfazione ad un qualche obiettivo esterno. Ma significa perseguire le cose in cui crediamo davvero.
La ricerca è molto chiara da questo punto di vista: chi ha uno “scopo nella vita” non solo ha maggiore probabilità di raggiungerlo ma vive anche una vita maggiormente piena e (udite udite) vive più a lungo.
Qualche settimana fa ho riletto un piccolo libro all’apparenza molto pesante: “Uno psicologo nei Lager” di Viktor Frankl. Uno dei libri più famosi nel mio campo!
Le persone che abbandonavano i propri progetti (grandi o piccoli) attaccandosi a ricordi del passato  sono quelle più demotivate.
Non dobbiamo solo avere una progettualità a lungo termine, ma anche quella “giorno per giorno”. la sua mente per tenerci vivi continuava a fare piccoli progetti futuri. Avere dei progetti nella vita è importante, anche solo piccoli progetti abbozzati e non necessariamente così tanto significativi.
Non significa voler salvare il mondo, ma semplicemente di mettere in moto quella macchina che continua a progettare dandole una direzione.
Questo non per smuovere l’Universo, come nella nostralegge di attrazione ma per smuovere “noi stessi”. Per farlo,  non è importante chiederti “come”…
…ma è invece importante chiederti “perché”. Come diceva Nietzsche….”Chi ha un perché abbastanza forte, super tutti i come“. 

Cerca i tuoi “perché”, senza vederli come capi saldi assoluti della tua vita, ma semplicemente come direzioni che stai prendendo in quel momento. Dai un vera direzione a ciò che fai, impara ad usare “la presenza” come una base da cui partire per progettare la tua vita ed usa la tua storia personale come risorsa.
“Fare progetti”, la progettualità, non è nemica del restare nel presente, non significa usarla per “scappare da se stessi” ma per “diventare se stessi” anche nelle nostre piccole azioni.

Un bravo musicista mette se stesso in ciò che fa, e si sente… fai altrettanto 
Sotto sotto sai bene quale è la differenza fra quando “progetti per esprimere te stesso” e quando invece “progetti per scappare da te stesso”. La chiave per godere della progettualità è tutta qui! 

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